Finalmente, dopo parecchio tira e molla e un tentativo della Germania e di altri Paesi UE di deragliare il processo, la Commissione ha preso una decisione all’unanimità sui dazi anti-dumping relativi ai pannelli solari cinesi. Anche se può sembrare un compromesso (si applicheranno dazi dell’11.8% temporaneamente fino ad Agosto dando quindi tempo alla Cina di proporre un’altra soluzione in assenza della quale i dazi diventeranno 47.6%), la decisione di De Gucht è comunque incoraggiante.
Per alcuni mesi infatti, è noto che le controparti cinesi avevano esercitato una forte azione di lobbying nei confronti di vari Paesi UE, tra cui soprattutto la Germania che è il principale partner commerciale. Alla fine, la Commissione ha insistito e ha proposto questa soluzione che sebbene lasci due mesi di tempo per trovare un compromesso indica chiaramente la direzione che la Commissione vuole prendere. Indipendentemente dal merito della decisione (l’investigazione è durata parecchi mesi ed a parere di De Gucht i pressuposti di un’azione anti-dumping esistono tutti), la UE è riuscita in extremis e con tutte le difficoltà dovute alla posizione contraria pubblicamente espressa dal governo Merkel, a parlare con una sola voce e a prendere decisioni che possono essere sgradite anche ad un membro importante. Bene.
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