L’avvio del semestre italiano di Presidenza Europea rappresenta un momento importante nell’attuale fase congiunturale sia per il rilancio dell’unità dell’Ue, che ha visto nel corso delle recenti elezioni europee l’affermarsi di forti correnti di euroscetticismo, sia per il ruolo ricoperto dall’Italia nel panorama politico europeo.
Nel discorso inaugurale al Parlamento europeo di avvio del semestre tenuto a Strasburgo dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi si evince chiaramente la necessità di una svolta e di un rilancio. Tuttavia, nonostante la notevole enfasi e la vivacità che ne caratterizzano sempre l’oratoria, il Partito federalista europeo prende atto che il presidente del Consiglio in un discorso così importante ha tralasciato degli aspetti fondamentali per il futuro dell’Europa.
In particolare se è apprezzabile il richiamo alla necessità della crescita che deve affiancare il rigore, e la dichiarazione di riappropriazione di un ruolo più incisivo per l’Italia, sono mancati richiami al rilancio del mercato unico europeo e soprattutto a concrete iniziative per il processo di riforma dei Trattati europei che dovrà concretamente portare alla costruzione di una Federazione europea, unica risposta possibile ai problemi vissuti dall’Ue nel corso degli ultimi anni.
La sensazione è che nel corso del semestre verranno perseguiti obiettivi più contenuti e meno ambiziosi che non contribuiranno ancora all’avvio di un processo federativo europeo. Entro questi limiti si spera che alle dichiarazioni politiche di intento seguano davvero decisioni e fatti più concreti.
Il Consiglio Nazionale del PFE
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