(Disegno di Walenta pubblicato su Voxeurop.eu)
“Il federalismo è un principio che può informare l’organizzazione di un’entità politica, quale uno Stato federale.
Il termine “federalismo” è quindi usato spesso come sinonimo di “Stato federale”. Con questa espressione si intende “una particolare forma di organizzazione del potere politico, nata nel contesto della forma di organizzativa che chiamiamo ‘Stato’ e basata su una separazione dei poteri su base territoriale, costituzionalmente garantita. Tutte le funzioni pubbliche, legislative, amministrative, giudiziarie, vengono ripartite tra un governo centrale, che si estende su tutto il territorio, e Stati membri, che ricoprono porzioni limitate” (cit. Dizionario Treccani).
Una “federazione” si distingue da un sistema intergovernativo. In una federazione gli Stati membri restano autonomi e sovrani, ma cedono ad un entità diversa da loro stessi creata una serie di poteri che non possono o non vogliono più esercitare autonomamente. Non esiste una gerarchia dall’alto in basso, ma entrambi i livelli continuano ad operare in maniera sovrana. La ripartizione tra i poteri del governo centrale e degli Stati membri viene delineata in una Costituzione federale che è modificabile solo con un consenso di tutti gli Stati membri e del livello centrale. In un sistema intergovernativo invece, gli Stati membri cooperano sulla base di un Trattato e a tal fine cedono alcuni poteri ad un organismo centrale. Tale organismo centrale poi cerca di raggiungere compromessi tra gli interessi dei vari Stati imponendo una certa uniformità dall’alto.
L’esempio di Stato federale più noto sono gli Stati Uniti d’America. Altri esempi sono il Canada, l’Australia, l’India, la Svizzera e il Belgio.
Nella storia recente, si è parlato di federalismo anche nell’ambito della riorganizzazione in senso federale di uno Stato unitario come l’Italia o la Francia. In tal caso, per “federalismo” si intende generalmente una riallocazione dei poteri tra Stato centrale ed enti locali che favorisca gli enti locali. Questo per esempio è stato il tentativo effettuato in Italia con la riforma del titolo V della Costituzione nel 2001.”
Perché allora parliamo di federalismo nel mio libro, intitolato: “Breve Dizionario di Politica Europea”? Perché federalismo ed integrazione europea hanno fatto e continuano a fare un bel pezzo di strada insieme… Leggi di più e acquista il libro sul tuo Kindle.
“Per cominciare, va ricordato anzitutto che il primo, importante, tentativo di superare i problemi europei attraverso il federalismo è stato quello di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi con il famoso Manifesto di Ventotene del 1941 (titolo completo Manifesto per un’Europa Libera e Unita), nel quale si argomentava che una vera pace duratura potesse essere raggiunta solo attraverso il superamento degli Stati nazionali e la creazione di una federazione europea.
Non sta a noi descrivere, anche perché non è lo scopo di questo libro, la lunga ed entusiasmante strada percorsa da queste idee, a partire dalla creazione del Movimento Federalista Europeo (“MFE”) e delle sUE organizzazioni affiliate nel resto d’Europa. Esse hanno avuto un ruolo importante nello stimolare una maggiore integrazione europea, dalla campagna in favore della CED (Comunità Europea di Difesa) fino a quella per le elezioni dirette del Parlamento Europeo, con la figura di Altiero Spinelli sempre in prima linea.
Vogliamo però notare sottolineare che, al contrario di alcuni filoni di pensiero all’interno del MFE che arrivano a considerare il federalismo come un’ideologia in grado di spiegare e risolvere i problemi politici delle nostre società moderne a tutti i livelli, noi parliamo qui di federalismo da un punto di vista meramente funzionale. Ovvero, premesso che, per tutti i motivi descritti in altri capitoli di questo libro, una maggior integrazione politica europea è alquanto auspicabile, la struttura politico-organizzativa che si presta di più allo scopo è senz’altro quella federale.”
“Se l’obiettivo” infatti ” è quello di creare un’entità che sia più forte della somma delle sue parti, una riorganizzazione della UE su basi federali dovrebbe lasciare al governo centrale competenza assoluta come minimo su materie come la difesa, la politica estera, la protezione dell’ ambiente, la politica monetaria, l’energia, il commercio estero, le telecomunicazioni e le infrastrutture di importanza europea. Le altre materie resterebbero di competenza degli Stati stessi. Questo consentirebbe anche un alleggerimento della struttura burocratico-amministrativa statale a livello nazionale.”
Estratti dal libro: “Breve Dizionario di Politica Europea” di Stefania Schipani e Marco Marazzi.
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